Regole o Eccezioni? Che fine ha fatto il romanticismo?

Mi è capitato, l’altra sera, di rivedere il film “La verità è che non gli piaci abbastanza”.

Lo avete mai visto?

E’ una di quelle classiche commedie romantiche americane strutturate ad intrecci, una di quelle storie in cui le vite di tutti i personaggi finiscono in qualche modo per influenzarsi a vicenda e dove il lieto fine, purtroppo, non è sempre assicurato a tutti – anche se la morale finale è, indubbiamente, che la vita tornerà nuovamente a sorriderci, prima o poi.

Tuttavia, pur essendo di base una tipica commedia romantica a stampo USA, questo film rappresenta una sorta di innovazione nel genere, in quanto parte da un presupposto che di romantico non ha proprio un bel niente.

Lo si vede dal principio, partendo proprio dal titolo dell’opera: “La verità è che non gli piaci abbastanza”(in lingua originale, “he’s just not that into you). L’assioma sul quale si basa l’intero film è chiaro e ben preciso, non lascia spazio ad alcun dubbio di interpretazione; è tutto molto semplice, lineare e conciso: Se un uomo si comporta come se non gliene fregasse un cazzo di te, non gliene frega un cazzo di te e basta.

Inutile farsi troppe paranoie ed inutili domande sul perché il nostro uomo non ci abbia chiamato, o sul perché non voglia impegnarsi seriamente in una relazione, o sul perché non riesca a decidersi fra noi e l’altra donna; non fa nessuna di queste cose? Semplicemente perché NON vuole farlo.

Per noi povere ragazze romantiche e sognatrici, cresciute a principesse e principi azzurre o a splendide fiabe dove l’amore trionfava sempre e ad ogni costo, una simile rivelazione equivale più o meno ad una stilettata in pieno petto.

Possibile che sia davvero tutto così semplice? E che fine hanno fatto il dramma, lo struggimento, quella tipica sensazione di inquietudine mista a speranza che alimenta ogni singolo giorno della nostra vita, mentre restiamo in attesa di un qualcosa che probabilmente non arriverà mai ma che vogliamo a tutti i costi che accada?

Gigì, la protagonista di questo film, si pone all’incirca le stesse domande: che cosa ne è del romanticismo, a questo punto? Se tutto ciò in cui abbiamo sempre creduto era solamente una menzogna, in che cosa dobbiamo credere adesso? O forse dobbiamo semplicemente arrenderci al cinismo, accettare con rassegnazione che questo mondo è fatto di semplici regole matematiche e che non esistono eccezioni?

Certo, alla fine del film, la storia si ribalta completamente ( chiedo scusa per il piccolo spoiler, ma essendo questa una sorta di riflessione, più che una vera e propria recensione, sono costretta ad approfondire la storia e a svelarvi il finale) e Gigì, la ragazza eccessivamente romantica ed ossessionata dal suo desiderio di innamorarsi davvero e di poter cambiare un uomo, riesce veramente nel suo intento e ci dimostra che, ogni tanto, la vita vera non è fatta solamente di regole e che le eccezioni – per quanto strano possa sembrare – sono molto più numerose di quanto vogliamo credere; c’è chi potrebbe definirlo un finale forzato, un messaggio buonista che smonta completamente la geniale filosofia che caratterizza l’intero film, ma forse è proprio questo ciò di cui abbiamo davvero bisogno.

Insomma, siamo onesti con noi stessi: in questa società moderna, dove i problemi sono all’ordine del giorno e le piccole tragedie quotidiane non mancano mai, vogliamo davvero rinunciare ai nostri sogni e lasciarci abbindolare dal più crudo e grigio cinismo?

Sono sincera, prima di rivedere questo film stavo attraversando una fase piuttosto critica, almeno dal punto di vista sentimentale – mi capita più o meno una volta l’anno, quando mi vedo costretta ad analizzare con attenzione la mia vita amorosa e mi rendo conto di quanti insuccessi io abbia raccolto fino ad ora; mi domandavo se nella mia vita vi fosse davvero spazio per l’amore, se prima o poi avrei davvero incontrato l’uomo dei miei sogni o se, semplicemente, il mio destino fosse quello di restare per sempre da sola, senza nessuno al mio fianco.

Si sa, a volte non tutti siamo destinati a trovare qualcuno con cui condividere il resto della nostra esistenza… E non possiamo farci niente, non siamo noi a deciderlo, ma il destino che ci accompagna ogni giorno lungo il cammino della nostra vita.

Io non riesco ad immaginare la mia vita senza amore, non ci sono mai riuscita; non posso accettare l’ipotesi di non essere destinata a questo, la sola idea che non esista qualcuno per me in tutto il mondo mi terrorizza a morte.

E forse è per questo che, dopo l’ennesima delusione, mi sono ritrovata ancora una volta a dubitare.

Sapete, per noi persone romantiche questi momenti di crisi sono davvero un inferno: non riusciamo ad accettare che la nostra fede possa vacillare, anche solo per un istante; ci sentiamo deluse, ferite, frustrate e furiose con noi stesse, perché non siamo riuscite a mantenere una promessa.

Eppure, anche le persone più forti e fiduciose vengono colte dai dubbi, qualche volte.

Fa parte nella nostra natura di essere umano, immagino.

A volte ci buttiamo giù e ci lasciamo andare, ma poi arriva sempre qualcosa che ci risolleva di morale e tutto ciò che di brutto abbiamo dovuto affrontare nei giorni precedenti, sembra svanire del tutto; è così, abbiamo solo bisogno di un po’ di ispirazione.

L’ispirazione, nel mio caso, è arrivata proprio da questo film.

E’ vero, probabilmente la maggior parte degli uomini è molto più semplice e meno romantica di quanto speriamo; forse è vero che non esistono miracoli in amore, che le regole sono la costante e le eccezioni soltanto una rara falla nel sistema.

Ma se fossi io quell’eccezione?

Se in mezzo a tante regole che si accontentano di una vita normale, di un uomo che fa semplicemente ciò che deve fare senza lasciarsi travolgere dalla passione, senza troppi drammi o struggimenti, io fossi davvero un’eccezione? Se fossi proprio io quella destinata ad una grande passione, ad un’amore così diverso da tutti gli altri da essere semplicemente perfetto nelle sue molteplici imperfezioni?

E’ forse sbagliato credervi? E’ sbagliato sognare di poter ispirare un uomo, di essere per lui talmente speciale da diventare così diversa da chiunque altro? E’ sbagliato sognare le serenate con la chitarra, le passeggiate al chiaro di luna sulla spiaggia, le nottate a parlare fino all’alba solamente perché nessuno dei due riesce a pensare a niente di più bello che continuare a perdersi negli occhi dell’altro?

E’ forse sbagliato pensare di innamorarsi così profondamente di qualcuno da dimenticare tutto il resto?

Forse è una cosa molto ingenua, chi lo sa.

Del resto, non sono mai stata famosa per essere una persona particolarmente razionale e con i piedi per terra. Magari esagero, magari la mia esagerata ossessione per l’amore e per il romanticismo mi porterà sempre a non volermi accontentare e a rinunciare a qualcosa di sterile ma solido per andare alla ricerca di un qualcosa che non arriverà mai… Ma in fin dei conti, preferisco continuare a cercare, piuttosto che soffermarmi in un luogo che non è davvero casa mia.

Forse non avrò mai il mio lieto fine.

O forse, per citare il film, il lieto fine è proprio questo: sapere che nonostante le telefonate non ricevute ed il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce ed i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi, non hai mai e poi mai perso la speranza.

7 pensieri su “Regole o Eccezioni? Che fine ha fatto il romanticismo?

  1. ECCOMI! Ho visto questo film anni e anni fa. Quando era appena uscito al cinema. Commedia leggera e carina. Mi era piaciuta. Indubbiamente mi piace ancora di più leggere le tue riflessioni. Scrivi sempre benissimo. Non c’è nulla da dire.
    Gigì, di cui amo il look, era la mia preferita tra le attrici. Senza dubbio un personaggio tenero.
    Comunque cara Fede, non è il destino di nessuno restare soli… e tu non fai eccezzione!
    Detto questo, ti consiglio di segnalare, al lettore, quando finisci la parte Spoilerosa… magari con un carattere diverso o un trafiletto a parte… perchè magari qualcuno, appena legge SPOILER, si blocca con orrore e paura… come se avesse letto un anatema in aramaico. Invece ci sono considerazioni finale che possono essere lette da tutti. Quindi chi non vuole spoiler, basta che fa un piccolo skip di un paio di paragrafi e poi riprende a leggere.
    Detto questo, complimenti per la riflessione ☺

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  2. La tua riflessione è più che legittima e comprensibile: in una società, la nostra, che va troppo veloce e che fagocita tutto, ci si chiede che fine abbia fatto il sentimento. Perché abbiamo smesso di struggerci per qualcuno. Per quale motivo il cuore batte meno veloce. Di sicuro la realtà virtuale ed internettiana rende tutto distante e distaccato da noi, rendendo i rapporti più superficiali.
    Maschi e femmine si conoscono, a volte credono di innamorarsi, provano a stare insieme e poi… finisce tutto in una bolla di sapone dall’amaro sapore. Capita pure sovente che neppure si tenti a stare insieme, a lasciarsi andare al sentimento, In questo i maschi sono più bravi, ma noto povertà sentimentale anche in molte ragazze.
    Il film che hai visionato ed analizzato è uno specchio di tutto questo. Forse una nota di merito ce l’ha: aiuta un pochino a capire la differente natura sentimentale di maschi e femmine. Non che i maschi non sappiano essere romantici: i poeti sopravvivono ancora, deo gratias. Semplicemente, l’altra metà del cielo è più diretta e semplice: se fa una cosa è perché la vuole fare. Se non la fa è perché non vuole farla, non gli interessa.
    Dovremmo fare pure noi così? Forse sì, per essere meno enigmatiche.
    Forse no, per non scimmiottare i maschi, spesso superficiali.
    Di certo, io credo che la pianticella del romanticismo vada annaffiata con amore.
    Sarebbe un peccato farla seccare.
    Un bacion,
    Lou

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    1. Grazie mille per il tuo commento, Lou bella. ❤
      Mi fa sempre piacere conoscere le tue opinioni, lo trovo uno scambio sempre utile e costruttivo! Anche in questo caso, penso che tu abbia ragione: noi femmine siamo inevitabilmente diverse da questi uomini così complicati, ma è comunque bello pensare che il vero romanticismo non sia del tutto svanito. Io credo che sia davvero importante alimentarlo ogni giorno, persino attraverso piccoli gesti misurati… A volte basta davvero poca acqua al giorno, per far sbocciare uno splendido fiore. 🙂

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  3. Ciao! Ho visto quest’intervento da Tumblr, l’argomento mi ha preso (anche perché lo sento molto vicino) e volevo dire la mia anche se non ho mai visto il film in questione. Diciamo che io sono uno dei pochi romantici di sesso maschile ancora in vita (siamo in via di estinzione) e so bene cosa vuol dire amare qualcuno, amare VERAMENTE qualcuno e non fare il “romantico” solo per avere qualcosa in cambio (che nel 99% delle volte è il sesso). E questo purtroppo è un punto a nostro sfavore, perché ci facciamo coinvolgere troppo e, quando le cose vanno male, soffriamo le pene dell’inferno, letteralmente. Cosa possiamo farci?
    ASSOLUTAMENTE NULLA.
    Come tu ben dici, è il signor Destino a pensare a noi: malgrado il nostro impegno, malgrado tutti gli sforzi, se quell’infame ha deciso una cosa, quella sarà.

    Questo vuol dire che dobbiamo arrenderci? Assolutamente no. Solo i più deboli si arrendono, quelli che non hanno proprio la forza di ingaggiare una guerra (perché sarà una guerra che durerà anche anni volendo) o che preferiscono intraprendere la strada più facile. Chi invece decide di non arrendersi, soffrirà, altroché se soffrirà. Non so nemmeno se ci sarà una ricompensa finale, se si possa realmente sconfiggere il Destino e le sue scelte… io però voglio crederci. Voglio credere che con la Determinazione, uno possa vincere.

    “Dare un calcio alla ragione e fare spazio all’impossibile”, una citazione dall’anime Tengen Toppa Gurren Lagann che da una buona dose di ottimismo.

    Tutto questo sproloquio per dire… non arrenderti. Non permettere alle delusioni di cambiarti, di amalgamarti alla massa, di perdere la tua vena romantica per trovare una “felicità” immediata ma illusoria. Credi nei tuoi sogni, continua a sperare. E se hai bisogno di una mano, non esitare a chiedere aiuto. Tra commilitoni che marciano nello stesso esercito (anche se in plotoni diversi) ci si da sempre una mano!

    Perdona lo sproloquio, sicuramente è confusionario e in alcune parti sgrammaticato, ma spero che il concetto si sia capito.

    Ti auguro di passare una buona giornata ed in bocca al lupo per tutto ;D

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    1. Wow, che posso dire… Sono sinceramente colpita da questo tuo intervento, non solo per il fatto che hai speso del tempo prezioso per leggere il mio articolo e per lasciare un commento, ma anche – e soprattutto – per le tue parole.
      Ti dirò la verità, non sono molti gli uomini che al giorno d’oggi possono essere definiti dei veri romantici ed io apprezzo moltissimo questa tua dote; le tue parole sono sincere e sicuramente venivano dal cuore, dunque non posso che ringraziarti per avermi lasciato questo piccolo messaggio d’incoraggiamento.
      Hai proprio ragione, bisogna sempre tener viva quella piccola fiammella di speranza, perchè senza di essa tutto sarebbe perduto! E poco importa di quanto faticoso potrà mai essere, perchè quanto arriveremo al nostro obiettivo sarà ancora più gratificante! 🙂

      Grazie ancora, spero di risentirti presto. 😀

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  4. Ci sono uomini romantici, spesso sono semplici ed i due aspetti non sono in contraddizione. Le donne tendono a volte a deformare la realtà per adattarla alla loro idea di amore. Il film insegna ad interpretare correttamente i segnali che i maschi mandano. Sembra semplice. .. o no?

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